
Tutti gli uomini dovrebbero essere così intelligenti da puntare alla felicità, ossia avere un unico scopo intelligente nella vita, essere felici. CAP
Il neuropsicologo statunitense Howard Gardner, nel suo libro “Frames of mind” [“Formae Mentis”] pubblicato nel 1983 classifica 8 tipi di intelligenze, di abilità intellettive, conosciute anche come intelligenze multiple.
Proviamo a definire "l'intelligenza", s. f. [dal lat. intelligentia, der. di intelligĕre «intendere»];
Proprio dall'etimologia "intendere", voglio azzardare una mia definizione:
“ l'intelligenza è il complesso di attività mentali che consentono alla persona di COMPRENDERE, ADATTARSI e MODIFICARE LA SITUAZIONE del presente, comprenderla e comunicarla a se stesso e agli altri “ CAP
Misurare l'intelligenza sembrava fino a qualche tempo fa, una quantificazione di valori numerici esprimibili con il QI (Quoziente di intelligenza o quoziente intellettivo), ma la teoria delle intelligenze multiple scaturita dalle scoperte di Gardner, modifica completamente la prospettiva. No è affatto semplice valutare “l’equazione dell'intelligenza" in quanto le incognite sono una per ogni forma di intelligenza, incognite indipendenti tra loro, la cui combinazione consegue in risultati diversi.
Si può essere un genio della matematica e vivere una profonda solitudine; si può essere il più ricco dei ricchi, senza godersi l'indipendenza, la libertà, essere schiavi dell'ossessione di accumulare, della paura di perdere e di difendere la propria ricchezza "smisurata". Si può padroneggiare la musica, la parola, l'arte di rappresentare, il controllo dei propri gesti atletici, si può eccellere in empatia e consapevolezza; si può essere il primo di ognuna delle 8 intelligenze classificate, SENZA CONOSCERE E PADRONEGGIARE I PROPRI SENTIMENTI E LE PROPRIE EMOZIONI, senza essere soddisfatti di se.
L'intelligenza della felicità
Aristotele (384 a.C.; 322 a.C.) è considerato una delle figure più importanti e influenti nella storia della filosofia occidentale, La felicità, per Aristotele, è il fine ultimo dell'esistenza umana. Felicità (eudaimonia) è una condizione di fioritura e di benessere che deriva dal vivere una vita virtuosa e dall'esercitare le proprie capacità intellettuali, nell’espressione del proprio potenziale personale.
Etica Nicomachea, Aristotele considerava l'etica non come un insieme di regole astratte, ma come una guida pratica per vivere una vita buona e felice (eudaimonia). Egli credeva che la felicità non fosse semplicemente piacere o ricchezza, ma il pieno sviluppo del proprio potenziale umano (aretè), che include l'esercizio della virtù e dell'intelligenza.
Virtù e potenziale, Per Aristotele, le virtù (come il coraggio, la temperanza e la giustizia) sono abitudini acquisite che ci permettono di agire in modo eccellente. Sviluppare queste virtù è essenziale per realizzare il proprio potenziale e raggiungere la felicità.
Senza l'intelligenza di perseguire i propri principi etici e di realizzare il proprio potenziale no si può cogliere l’unico scopo dell'intelligenza, essere felici,
8 intelligenze
Nel suo libro "Frames of Mind" (in italiano, "Formae Mentis"), pubblicato nel 1983, lo psicologo statunitense Howard Gardner ha rivoluzionato il concetto tradizionale di intelligenza, proponendo una teoria delle intelligenze multiple. Invece di considerare l'intelligenza come una singola capacità misurabile attraverso test standardizzati, Gardner ha identificato otto diverse forme di intelligenza, o abilità intellettive, che operano in modo indipendente l'una dall'altra.
Ecco le otto intelligenze multiple di Gardner:
Intelligenza linguistica:
Riguarda la capacità di usare il linguaggio in modo efficace, sia oralmente che per iscritto. È tipica di scrittori, poeti, oratori e avvocati.
Intelligenza logico-matematica:
Coinvolge la capacità di ragionare logicamente, risolvere problemi matematici e pensare in modo scientifico. È caratteristica di matematici, scienziati e programmatori.
Intelligenza spaziale:
Si riferisce alla capacità di percepire e manipolare forme e spazi visivi. È presente in architetti, artisti, piloti e navigatori.
Intelligenza corporeo-cinestetica:
Riguarda la capacità di usare il proprio corpo in modo abile e coordinato. È evidente in atleti, ballerini, chirurghi e artigiani.
Intelligenza musicale:
Coinvolge la capacità di percepire, creare e apprezzare la musica.
È tipica di musicisti, compositori e cantanti.
Intelligenza interpersonale:
Si riferisce alla capacità di comprendere e interagire efficacemente con gli altri.
È presente in leader, insegnanti, terapeuti e venditori.
Intelligenza intrapersonale:
Riguarda la capacità di comprendere se stessi, le proprie emozioni e i propri pensieri.
È tipica di filosofi, psicologi e individui con una forte consapevolezza di sé.
Intelligenza naturalistica:
Si riferisce alla capacità di comprendere le relazioni tra gli esseri viventi e l'ambiente consente di sviluppare un forte legame con la natura. È presente in biologi, botanici, zoologi e ambientalisti.
La teoria di Gardner ha avuto un impatto significativo sull'educazione, incoraggiando gli insegnanti a riconoscere e valorizzare le diverse forme di intelligenza presenti nei loro studenti.
Intelligenza logico/matematica,
verbale/linguistica,
musicale,
corporeo/cinestetica,
spaziale/visiva,
interpersonale,
INTRAPERSONALE,
naturalistica;
le 8 intelligenze, sono modalità classificate per comprendere fattori specifici della vita che ci circonda. Si può eccellere in uno di questi senza completare la propria esistenza, vivendo da GENI nella solitudine, nella povertà, nell'incertezza, nel dolore.
Ci si può definire intelligenti senza preservare se stessi? Senza sapersi adattare e modificare a situazioni che generano dolore?
La teoria delle intelligenze multiple, mi sembra un giusto piano su cui fondare azioni performanti. Conoscere le proprie attitudini, avere consapevolezza di pregi e difetti di noi stessi, saper dosare gli ingredienti che costituiscono la nostra personalità è sicuramente una strategia efficace per raggiungere il proprio benessere emotivo, la propria felicità e poterla condividere con gli altri.
Acquisire strumenti e metodi, rende "l'intelligenza" che scaturisce dal conoscersi, adattarsi e migliorare se stessi l'unico strumento di felicità.
Conoscere noi stessi è vitale.
Essere felici significa saper soddisfare pienamente i propri desideri ma spesso ci si trova a rincorrere i desideri altrui condizionati dalle altrui credenze, ancora più spesso a soddisfare unicamente un proprio singolo bisogno (di ricchezza, di sicurezza, di accettazione, di appartenenza, di consenso) senza valutare le conseguenze di questa corsa monoculare.
Conoscere e "miscelare" le proprie "intelligenze" garantisce equilibrio e risultati, potremmo definire il MIX di sintesi, una NONA intelligenza: "l'intelligenza emotiva " cioè come l'interazione delle proprie intelligenze personali, come capacità di intendere se stessi e sapersi confrontare.
Ogni singolo e differente modo di essere intelligenti deve puntare all'unico risultato intelligente : essere felici.
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