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La COLLABORAZIONE è l'unica prova di vita.

  • Immagine del redattore: Marco Repetto da Roma
    Marco Repetto da Roma
  • 14 apr
  • Tempo di lettura: 4 min


John RUSKIN,  Critico d'arte e riformatore sociale inglese, (Londra, 8 febbraio 1819 – Brantwood, 20 gennaio 1900), è  stato uno scrittore, pittore, poeta, restauratore e critico d'arte britannico. La sua interpretazione dell'arte e dell'architettura influenzò fortemente l'estetica vittoriana ed edoardiana, scrisse sua frase che amo moltissimo:


"La crescita è l'unica prova di vita." - John Ruskin


L‘uomo e la donna sono individui sociali.


La nostra salute emotiva, la nostra crescita e il nostro sviluppo sono profondamente intrecciati con il contesto sociale in cui viviamo.


Nasciamo e per i primi anni siamo oggetto della collaborazione del nostro gruppo sociale di riferimento, questa relazione di dipendenza restituisce il “carattere” che in relazione col nostro “temperamento” innato e fisiologico, definisce la “personalità” unica e irripetibile di ognuno di noi. 


L'adulto che siamo porta con sé un’ombra del bambino che è stato. 


L’Adulto che si dispera per gli errori è stato un Bambino "aggredito" per gli sbagli commessi; chi si giudica severamente per i propri errori è stato “punito per inezie”; chi  si chiude da arrabbiato, è stato solo nelle difficoltà; chi si isola da triste, ha avuto  genitori assenti; chi è esplosivo nelle reazioni è stato un Bambino a cui urlavano contro; chi non prende posizione è stato un bambino in silenzioso per sopravvivere; chi non chiude relazioni, ha avuto un'infanzia con genitori in conflitto desideroso di fuggire; chi si prende cura degli altri trascurando sé, è dovuto essere utile per essere amato.


L’adulto che siamo ha due componenti, una consapevole che Jung definirebbe l’Io e una nascosta al razionale che sempre lo psicologo Svizzero chiama l'Ombra. 


Carl Gustav Jung è stato uno dei più influenti psicologi del XX secolo, è fondatore della psicologia analitica, disciplina radicata nella scienza e nell'esperienza sapienziale, la sua teoria è fondata sull'inconscio collettivo e sugli archetipi, questa teoria analizza e riflette la storia culturale e le esperienze di molti popoli.


L’adulto che siamo è il “risultato” razionale di chi vogliamo essere. Ciò che siamo “razionalmente e coscientemente" è in stretta relazione con ciò che abbiamo accettato, accolto e trasformato in ciò che vogliamo veramente. Ciò che decide per noi lontano dall'efficienza e dall'amor proprio, ciò che muove emozioni inattese e spesso negative, lontano dalla nostra consapevolezza è l’Ombra che trasciniamo come “vizio” sociale, come ostacolo, come detrimento, ossia ciò che implica pregiudizio, danno o perdita, in termini di valore e di utilità.


Certamente torna un momento nella vita dell’individuo che siamo, in cui “collaborare” diventa necessario: una famiglia propria, un genitore anziano, una richiesta di aiuto. Forse è proprio questa “restituzione” al sociale, a rendere ciò che è in ombra, “una sagoma evidente” comprensibile e pronta per essere accettata, accolta e strumento di trrasformazione. 


Conquistata l’indipendenza, nutrita la nostra autostima e il nostro amor proprio, costruite le nostre competenze, possiamo esercitare il nostro ruolo sociale, ossia possiamo cominciare a rendere ciò che abbiamo ricevuto e offrire la nostra collaborazione.


Questo processo personale vive in un parallelo sociale e professionale. 


Questo percorso  è ancora crescita e ancora "La crescita è l'unica prova di vita." 

Cosa significa essere individui sociali nel lavoro?


  • Interdipendenza: Gli individui antichi, cacciatori e raccoglitori, prevalentemente dipendevano dalla cooperazione con gli altri per la loro sopravvivenza fisica,  oggi nel mondo della specializzazione lavorativa questa metafora arcaica ancora è vera,  la collaborazione interfunzionale e cooperazione interdisciplinare sostituisce la sopravvivenza fisica con il benessere emotivo. Abbiamo bisogno di relazioni, di collaborazione e di un “sano senso di appartenenza” per poterci definire “indipendenti da …”.

  • Influenza reciproca: Siamo influenzati dalle norme sociali, dai valori, dalle aspettative, in azienda tutto ciò è rappresentato da Mission e Vision aziendali. Allo stesso tempo, le nostre azioni interagiscono e influenzano coloro che ci circondano.

  • Costruzione dell'identità: l’identità è un dono sociale, si forma attraverso l'interazione con gli altri e attraverso il confronto con le aspettative sociali, così come attraverso i risultati. Il modo in cui ci vediamo e il modo in cui veniamo visti dagli altri, influenza noi e il contesto sociale in cui operiamo.

  • Apprendimento, sviluppo e crescita: Impariamo attraverso l'interazione con gli altri, attraverso l'educazione, l’ascolto, il rispetto, le competenze, l'esperienza e la partecipazione alla vita sociale. La società ci fornisce le risorse e le opportunità per crescere e sviluppare.


Ecco perché trovo meravigliosa la frase:


"La crescita è l'unica prova di vita."  di John RUSKIN ecco perché la crescita è così legata alla COLLABORAZIONE.

Definizione linguistica di “collaborazione”


Oxford Language: Partecipazione attiva, variamente determinata e valutabile, al compimento di un lavoro o allo svolgimento di un'attività.


Treccani: … partecipare insieme con altri a un lavoro, a una produzione; l’opera di chi collabora, é … il risultato di tale opera


Etimologia: laborare = praticare e cum = insieme ossia “produrre, praticare, operare insieme”


La collaborazione è un processo di crescita innanzitutto personale poi reciproca, gli individui si influenzano a vicenda per natura, ossia  per la nostra “natura sociale”. 


Quindi:


Collaborare al successo comune è “l’unica prova di vita”. CAP

 
 
 

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